Vi siete mai chieste come i nostri laboratori producono la materia prima più famosa al mondo? l’importantissima bava di lumaca?.. Dal 2015 abbiamo brevettato un macchinario innovativo che abbiamo chiamato OzoSnail che permette di raccogliere la bava di lumaca direttamente dagli allevamenti del nostro consorzio. Il processo di estrazione avviene solo su lumache da allevamenti italiani e certificati BIO, ma la cosa più importante è che l’intero processo è stato controllato dai migliori veterinari e certificato Cruelty Free, perche per noi il benessere animale è la cosa più importante.

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L’intero progetto estrattivo brevettato dai nostri laboratori (brevetto numero EP 16202140.6) con l’utilizzo dell’ozono è totalmente innovativo perché propone e realizza un’estrazione della bava nel totale benessere dei molluschi, ottenendo un prodotto di elevata qualità chimica ed organolettica , lontano da quello delle bave estratte con stimolatori invasivi e stressanti (aceto, sale…) utilizzati fino ad oggi. Le percentuali di mucopolisaccaridi e proteine presenti nella bava di lumaca OzoSnail Extract sono molto elevate e quindi più efficaci nell’azione antinfiammatoria, lenitiva, ristrutturante delle cellule.

1. SANIFICAZIONE:

Vengono sottoposte ad una delicata irrorazione di acqua osmotizzata mista ad ozono. Durante questo processo c’è anche una fase di rivitalizzazione e risveglio dell’animale. Inoltre, a contatto con l’ozono, si ottiene una sanificazione primaria dei molluschi che permette di ridurre la carica batterica totale.

2. ESTRAZIONE:

Le lumache vengono stimolate attraverso la nebulizzazione di una soluzione composta da sostanze naturali. La formula stimolante garantisce una sollecitazione fisiologica e non invasiva che non pregiudica la salute dell’animale nel ciclo produttivo, garantendo una bava di lumaca qualitativamente stabile con una bassa percentuale di agenti patogeni e muffe. La bava di lumaca sviluppa efficacemente le sue proprietà quando il processo di estrazione è coerente con le pratiche di protezione dalla contaminazione. Un processo “chiuso”, infatti, consente una drastica riduzione delle cariche batteriche e il mantenimento del valore di pH sotto al 3 per un’effettiva shelf life.